Esami audiometrici
1Cos’è un esame audiometrico?
L’esame audiometrico è il passaggio principale del test dell’udito e serve a riconoscere una perdita uditiva e a valutarne l’entità. Infatti, non tutte le ipoacusie sono uguali: ognuna necessita di un trattamento diverso a seconda dell’entità della perdita, dell’età di chi ne soffre, delle sue abitudini e del suo stile di vita.
Tuttavia, il primo passo verso un percorso di riabilitazione uditiva è proprio quello di rendersi conto della presenza di un problema e di analizzarne la gravità con gli strumenti adatti. Secondo il CENSIS, in Italia sono molte le persone che lamentano problemi di udito di varia natura:
- il 54,7% chiede alle persone di ripetere ciò che hanno appena detto;
- il 45,5% ha difficoltà a percepire le voci sussurrate;
- il 26,9% ha difficoltà ad ascoltare i programmi alla tv o alla radio.
L’unico modo per valutare l’effettiva presenza di questi disturbi e la loro entità è effettuare un test dell’udito. La prevenzione, quando si parla di udito, è di fondamentale importanza poiché l’ipoacusia o calo dell’udito è un processo graduale, che più avanza, più diventa difficile da gestire. Ecco perché anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si raccomanda di eseguire un test dell’udito almeno una volta all’anno presso un centro acustici specializzato.
2Come si svolge il test dell’udito
Prima di procedere al test vero e proprio è necessario verificare che l’orecchio sia libero da eventuali tappi di cerume o muchi, che potrebbero compromettere o falsare i risultati del controllo. Inoltre, ci sarà una prima fase di anamnesi, in cui il paziente espone a voce le problematiche che lo hanno spinto ad eseguire il test, la presenza di eventuali patologie che possano aver danneggiato l’udito e le sue abitudini di vita.
Poi si passa al test dell’udito vero e proprio che consiste in vari passaggi.
- Screening generale: consiste in un'ispezione del timpano e del condotto uditivo esterno.
- Test del diapason: lo specialista appoggia un diapason (strumento che produce suoni persistenti) sulla sommità del capo e della fronte e lo fa vibrare. Se il paziente percepisce il suono in entrambe le orecchie o al centro della testa, allora non ci sono effettivi problemi uditivi. L’orecchio risulta malato quando il suono viene percepito da un solo lato.
- Test audiometrico: il paziente indossa un paio di cuffie nelle quali vengono riprodotti suoni, sillabe e parole ad intensità sempre crescente, per valutarne la soglia uditiva.
Il test dell’udito dura circa 20-30 minuti e, come abbiamo visto, non è per nulla invasivo, né doloroso.
3Audiometria oggettiva e audiometria soggettiva
Gli esami audiometrici possono essere di matrice oggettiva o soggettiva:
- audiometria soggettiva: si tratta dell’esame audiometrico più comune e prevede la collaborazione diretta del paziente. Quest’ultimo, infatti, viene chiamato in prima persona a riconoscere gli input sonori che riuscirà a sentire, come accennato in precedenza, attraverso delle apposite cuffie all’interno di una cabina insonorizzata. Grazie all’ausilio di strumentazioni altamente tecnologiche, lo specialista sarà in grado di analizzare le risposte del paziente e formulare un referto dettagliato sulle sue capacità uditive.
- audiometria oggettiva: è l’esame audiometrico riservato ai pazienti impossibilitati a comunicare verbalmente tra cui neonati e persone affette da disabilità o gravi patologie. In questo caso, lo specialista si avvale di strumentazioni in grado di misurare oggettivamente le risposte del sistema uditivo e cerebrali rispetto a determinati input sonori.
4Audiometria tonale e audiometria vocale
Gli esami audiometrici prevedono soprattutto due tipologie di test:
- audiometria tonale: è l’esame in grado di valutare la minima intensità del suono che l’orecchio del paziente è in grado di udire in un ambiente silenzioso.
- audiometria vocale: è l’esame che misura la capacità del paziente di riconoscere e di ripetere parole e sillabe pronunciate con tonalità e intensità differenti.
5A chi rivolgersi per eseguire esami audiometrici?
Gli esami audiometrici vengono eseguiti prevalentemente da due figure professionali: il tecnico audiometrista, ovvero un operatore sanitario specializzato in prevenzione e trattamento dei disturbi uditivi impiegato nei centri acustici, e l’otorinolaringoiatra.