Vertigini: le cause extrauditive
Vertigini e udito sono necessariamente connessi? Quali possono essere le cause che provocano la sensazione della mancanza di equilibrio al di là dei problemi di udito?
Per fare chiarezza, è bene partire dalla definizione di vertigine. Questa è descritta da Aldo Messina, nella sezione da lui curata dedicata ai disturbi otoneurologici (contenuta in “Psicoterapia e medicina”, Daniela La Barbera e Girolamo Lo Verso, ed. Alpes Italia maggio, 2016), come: “Il sentirsi in movimento, non percepire bene il suolo sotto i propri piedi, avere l’impressione che un inesistente vento ti spinga a cadere di lato e il conseguente “equilibrio instabile”, la sensazione che “tutto ruoti” o che la testa sia scossa da una parte all’altra sono esperienze psichiche non meno che corporee, esistenziali non meno che somatiche, simboliche non meno che concrete”.
Alla vertigine si accompagna quindi la sensazione di incertezza nella marcia e nello stare in piedi, la conseguente difficoltà nel mantenere l’equilibrio può addirittura causare disturbi di panico da 5 a 15 volte più frequenti del normale.
Ciò che permette ai soggetti di percepire la stabilità anziché l’erronea sensazione di movimento tipica delle vertigini è il corretto e coordinato funzionamento delle funzioni oculomotorie e dell’apparato vestibolare (l’organo dell’equilibrio collocato nel condotto uditivo interno).
1Le cause extrauditive degli attacchi di vertigine
Tra le cause più comuni della mancanza di equilibrio possono esserci determinate patologie o problemi più comuni, come quelli vascolari, farmacologici o infettivi, o anche degli insospettabili “fenomeni fisiologici quali il riso, la danza, l’ebbrezza alcolica, o l’esperienza di farsi trasportare sulle montagne russe” (Messina, 2016).
- L’alcol: fungendo da inibitore sulle vie nervose, può interrompere la trasmissione degli input nervosi corretti dall’apparato vestibolare al centro del cervello preposto all’equilibrio, il vestibolocerebello, provocando così il fenomeno del nistagmo, ossia lo spasmo dei muscoli oculari che causa un movimento rapido e ripetuto degli occhi in entrambe le direzioni. La conseguenza è la perdita di equilibrio;
- Il riso: ridere, infatti, attiva una zona della corteccia cerebrale in cui è coinvolta anche l’area addetta al controllo dei movimenti. Inoltre, l’atto del ridere funge da forte stimolazione del sistema nervoso, della postura, del cervello e del limbo, l’area del cervello preposta alla gestione delle emozioni. Queste stimolazioni sensibilizzano il sistema vestibolare causando la condizione di disequilibrio;
- La musica: gli stimoli sonori compresi fra i 200 e i 600 Hz eccitano il sacculo, ossia l’organo dell’orecchio interno che permette di percepire i movimenti verticali. L’attivazione di quest’area genera l’impulso di ballare, o quanto meno di muoversi. Un bisogno che si manifesta con quasi totale certezza quando il ritmo è superiore alle 70 battute al minuto. Sembra che le relazioni tra il sacculo, e in generale l’apparato vestibolare, e il sistema limbico e dopaminergico (il sistema che rilascia la dopamina, l’ormone responsabile delle esperienze di piacere) siano fittamente intrecciate contribuendo a creare un’alterazione nella percezione della realtà.
Sicuramente, le ultime due cause sono ben più piacevoli e raccomandabili della prima, ma resta interessante e piacevole notare che possano esistere altre cause per le vertigini e l’udito non è l’unico fattore in gioco; anzi se la mancanza di equilibrio è dovuta a esperienze gradevoli e di condivisione, avere i capogiri potrebbe essere divertente.