Uso prolungato degli auricolari: i rischi per l’udito
Come abbiamo più volte ripetuto nei nostri articoli, l’uso prolungato degli auricolari è dannoso per l’udito. A differenza delle cuffie a padiglione infatti, che diffondono il suono in modo omogeneo, questi dispositivi lo indirizzano direttamente all’interno del canale uditivo. Questa tipologia di trasmissione del suono non è salutare per l’orecchio, soprattutto quando si ascolta la musica ad un volume troppo alto o per troppo tempo.
La regola aurea per evitare l’insorgere di problemi uditivi è quella del 60-60: 60 minuti di utilizzo, ad un volume pari al 60% del volume massimo del dispositivo. Tuttavia, in questo periodo di quarantena forzata, le auricolari non sono state utilizzate solo per ascoltare la musica, ma soprattutto per le chiamate di lavoro, le video lezioni, le conferenze e anche per le chiamate con amici e parenti.
In emergenza Coronavirus infatti, si registra che l’utilizzo degli auricolari è notevolmente aumentato, anche fra chi prima della pandemia li utilizzava solo sporadicamente. Tutte le conversazioni che prima si avevano “dal vivo” sono state effettuate tramite smartphone o pc e di conseguenza, quasi sempre, attraverso auricolari e cuffie.
Questo fenomeno non ha coinvolto soltanto gli adulti, impegnati nello smart working, ma anche i più giovani, che hanno dovuto cimentarsi con le lezioni online o che hanno dovuto sostituire l’uscita serale in comitiva con la videochiamata di gruppo. Anche in questo caso, gli auricolari sono divenuti indispensabili, sia per motivi di tranquillità domestica che di privacy.
In questo contesto, è probabile che la regola sul volume massimo sia stata rispettata. Se da un lato infatti è piacevole ascoltare a tutto volume la propria band preferita, di certo non lo si può dire della voce del proprio insegnate o del proprio capo. Quello che preoccupa gli specialisti dell’udito è l’uso prolungato degli auricolari durante la quarantena. È impensabile infatti che sia stata rispettata sempre la regola dei 60 minuti massimi, specie quando si parla di smart working e lezioni online.
Come fare dunque a convivere con questo nuovo – e prolungato – utilizzo degli auricolari? Seguendo alcuni pratici consigli.
1Consigli per un uso prolungato degli auricolari in quarantena
La prima raccomandazione sull’uso prolungato degli auricolari in quarantena è quella di fare delle pause per far riposare le orecchie. E lo stesso andrebbe fatto anche per gli occhi quando si utilizza un monitor per molte ore consecutive. Gli esperti raccomandano una pausa di 15 minuti ogni 60 di utilizzo per gli auricolari e 15 minuti ogni due ore per gli schermi. Se siete in smart working, organizzatevi con i colleghi per fare queste pause contemporaneamente, in modo da non accavallarsi con il lavoro. Sarà quasi come essere in ufficio tutti insieme, e in più vi prenderete cura dell’udito e della vista.
La seconda raccomandazione riguarda l’abitudine di prestare i propri auricolari, o di utilizzare quelli degli altri, sia in famiglia che fra colleghi. È una pratica sconsigliata non solo in tempi di Covid-19, ma sempre. Ognuno dovrebbe avere il suo paio di cuffiette personali e dovrebbe sempre occuparsi scrupolosamente della loro pulizia.
Un altro problema legato all’utilizzo frequente degli auricolari durante questo periodo di utilizzo intenso riguarda proprio la pulizia e la possibilità che questi dispositivi provochino infezioni alle orecchie. Gli auricolari infatti vengono poggiati ovunque (nelle tasche, sul tavolo, nelle borse), dove vengono a contatto con germi e batteri. Sono pochissime le persone che li ripongono ogni volta nella custodia, specialmente quando si parla di auricolari con il cavo, che nella maggior parte dei casi ne sono privi.
I germi e i batteri depositatisi sugli auricolari arrivano facilmente alle orecchie e possono provocare, come dicevamo prima, gravissime infezioni all’orecchio esterno e all’orecchio interno. Per questo motivo, ogni volta che si utilizzano gli auricolari, bisognerebbe disinfettarli con appositi prodotti igienizzanti e riporli sempre nella custodia.
Gli auricolari possono trasmettere il Covid-19?
In questi giorni è anche circolata la notizia che gli auricolari potessero trasmettere direttamente il Covid-19. Si tratta di una notizia falsa che la Direzione Medico Sanitaria dell’IRCCS Humanitas di Rozzano (Milano) ha subito smentito attraverso le parole della dott.ssa Elena Azzolini.
Il virus entra nell’organismo attraverso le mucose (occhi, naso e bocca). E sono le mani sporche il principale veicolo di trasmissione. Non c’è pericolo quindi che il Sars-CoV-2 penetri all’interno del canale uditivo, e poi nell’organismo, attraverso gli auricolari. Piuttosto, resta viva la raccomandazione di lavare sempre con cura le mani e di disinfettare le superfici e gli oggetti che usiamo maggiormente. Dato l’uso prolungato degli auricolari in tempo di pandemia, raccomandiamo di disinfettare anche quelli.
La soluzione ideale sarebbe quella di sostituire gli auricolari con le cuffie a padiglione, che sono meno dannose per l’udito. I modelli con il microfono possono essere utilissimi anche rendere l’ascolto più chiaro al vostro interlocutore.
Queste raccomandazioni valgono per tutte le fasce di età, dunque anche per i più giovani. Al di là del Coronavirus infatti, l’uso scorretto dei dispositivi audio apre le porte ad un altro nemico: l’ipoacusia. Gli ultimi dati dicono che questa patologia colpisce circa il 10/15% dei giovani. È importante per la salute del loro udito che imparino come evitare i danni che l’uso prolungato degli auricolari può provocare.
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