

Rumore: effetti uditivi ed extrauditivi

Il rumore è la malattia professionale più denunciata, una delle più rilevanti cause del peggioramento della qualità della vita ed è ormai riconosciuto come un fondamentale problema ambientale. Esso condiziona la qualità della nostra vita anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
Eppure si è parlato e ancora si parla moltissimo degli effetti che la prolungata esposizione al rumore può avere sul nostro udito, dell’eventualità di un trauma acustico e del pericolo di una repentina insorgenza di ipoacusia. Molto meno, invece, si affronta il tema degli effetti extrauditivi del rumore e cioè l’insieme di quelle patologie che derivano dal rumore nocivo ma che non interessano prettamente l’organo uditivo.
1Quali sono gli effetti extrauditivi del rumore più diffusi?
Secondo l’Oms nell’Europa occidentale ogni anno vengono persi 45mila anni a causa di declino cognitivo dovuto a rumore nei bambini, 903mila anni per disturbi del sonno derivanti da rumore e 61mila anni a causa di malattie cardiovascolari indotte dal rumore.
In particolare, nel corso degli ultimi anni, la ricerca scientifica si è soffermata a lungo nell’indagare la correlazione tra l’esposizione a rumore e l’insorgenza di questo tipo di patologie. Il rumore, infatti, può incidere in modo determinante sulla salute e compromettere il benessere psicofisico della persona, in virtù di sue variabili intrinseche ed estrinseche.
In particolar modo, gli studi si sono soffermati su alcuni apparati su cui il rumore ha effetto:
-cardiovascolare;
-digerente;
-respiratorio;
-riproduttivo;
-feto;
-sistema endocrino;
-sistema nervoso;
-sistema immunitario;
-materiale genetico;
-psiche.
Tra gli effetti extrauditivi più noti e rilevanti sicuramente emergono quelli che riguardano il sistema cardiovascolare. Numerosi studi hanno dimostrato che l’esposizione prolungata al rumore provoca un aumento considerevole della frequenza cardiaca e, dunque, aumento della pressione, dell’attività cardiaca, dei lipidi nel sangue, di carboidrati, elettroliti, trombosi o fibrinolisi, etc. Tutti fattori di rischio elevato che possono portare anche a eventi gravi come infarto e ictus. Si stima che ogni 10 decibel di incremento del rumore cronico il rischio cardiovascolare cresca tra il 7% e il 17%.
L’esposizione a rumore nocivo, poi, può compromettere anche la digestione o la respirazione provocando: aumento della motilità, spasmi, ipersecrezione gastrica, discinesia della colecisti etc. o, ancora, riduzione del volume respiratorio, laringopatie, rinopatie, ecc.
Ancor più ampio è lo spettro di possibili effetti del rumore sull’apparato riproduttivo, in particolar modo durante la gravidanza.
Diversi studi confermano il fatto che il rumore può compromettere il corretto sviluppo fetale, con alterazioni del volume cardiovascolare e della pressione arteriosa, che riducono il flusso sanguigno dall’utero alla placenta, inducono la madre a produrre ormoni e irritano l’utero. L’esposizione a rumore in gravidanza, inoltre, ha come effetto diretto il rilascio di energia, che attraverso la parete addominale si propaga all’utero inducendo danni al feto: ridotta crescita intrauterina, basso peso alla nascita e più alta probabilità di parto prematuro. Vi sono poi anche altri effetti riscontrati sull’apparato riproduttivo, come l’infertilità o l’abbassamento del desiderio sessuale.
Ma i più diffusi effetti extrauditivi in assoluto sono quelli che influenzano il benessere psicologico e le funzioni cognitive.
Doverse ricerche, ad esempio, hanno dimostrato che i bambini che vivono in zone caratterizzate da elevato inquinamento acustico presentano più spesso difficoltà di apprendimento.
L’annoyance, inoltre, è una delle conseguenze più diffuse dell’esposizione cronica a rumore: un sentimento di irritabilità, stress, disagio, malumore che si manifesta quando uno stimolo rumoroso interferisce con l’attività che si sta svolgendo. Molto frequenti sono anche gli stati d’ansia, depressione, aggressività che si manifestano in quei soggetti particolarmente afflitti dall’esposizione a rumore.
Ne emerge, dunque, un quadro generale particolarmente critico, dal quale si può facilmente concludere che condurre una costante esposizione a rumore può compromettere in modo determinante la qualità della vita. Prendere provvedimenti per tutelare la propria salute dalla minaccia per l’udito, significa contestualmente salvaguardare la salute complessiva dell’organismo e preservare il nostro benessere sia fisico che mentale.