Tempo libero e pericoli per l'udito: cosa fare?
Le esposizioni prolungate ai rumori forti possano causare dei danni all’udito (ipoacusia da rumore) indipendentemente dall'origine del suono. Può accadere al lavoro così come nel tempo libero.
Nell'immaginario collettivo, infatti, un rumore assordante e potenzialmente pericoloso per l'udito è quasi sempre associato all’immagine di un martello pneumatico in azione. Oppure, a qualcosa di simile riconducibile comunque ad ambienti lavorativi caratterizzati da frastuono. In realtà, le abitudini nocive per l'udito si celano dietro diverse attività ricreative.
Spesso, si tratta di attività ritenute innocue, ma che invece possono accrescere la possibilità di sviluppare disturbi uditivi come ipoacusia o acufene se non si adottano le giuste contromisure.
1Le 3 principali attività ricreative che possono causare danni all'udito
- Musica ad alto volume: che la si ascolti in cuffia sul divano di casa, all'aperto durante i concerti, in discoteca o mentre si sorseggia un drink con gli amici, è bene prestare attenzione al volume della musica onde evitare spiacevoli conseguenze per l'udito, soprattutto nel lungo periodo. Cosa fare per proteggere le proprie orecchie? Nel caso dell'ascolto tramite cuffie, molto semplicemente è sufficiente regolare il volume dei dispositivi seguendo la regola 60:60 suggerita dagli audiologi: non oltrepassare il 60% del volume massimo e non utilizzare le cuffie per un tempo superiore ai 60 minuti di ascolto. Invece, nel caso in cui l'esposizione avviene nei luoghi del divertimento come discoteche, pub o locali, basta allontanarsi per 5 minuti concedendo una pausa alle proprie orecchie. Per i live show, potrebbe essere preferibile indossare degli appositi otoprotettori (tappi) in grado di attenuare parzialmente l'esposizione al suono così da far coniugare l'ascolto della buona musica con la salute del proprio udito.
- Moto e motori: basti pensare che il motore di motociclette, motoslitte, motorini e scooter può arrivare fino ai 95 dB, quindi superare il limite massimo stabilito dagli esperti per evitare danni immediati all’udito che si attesta intorno agli 80 decibel (la media ponderata dell’esposizione massima è fissata intorno ai 55 dB). È consigliabile guidare questi mezzi di trasporto indossando delle protezioni acustiche, assicurandosi di indossare sempre il casco: una commozione cerebrale, infatti, può interferire - tra le altre cose - anche con la capacità uditiva;
- Caccia: il rumore degli spari, che può variare dai 140 ai 190 dB, espone l’udito a rischi molto elevati. Non a caso, uno studio effettuato dall’Università del Wisconsin ha rilevato che il rischio di incorrere in problemi di ipoacusia, anche grave, cresce del 7% ogni 5 anni di pratica della caccia. Il problema in questo caso è che spesso non vengono indossati i tappi "giusti" e, in generale, le precauzioni risultano più blande. In questi casi, alcuni esperti consigliano l’uso delle protezioni elettroniche per l’orecchio che si basano sul processo dell’interferenza distruttiva non permettendo alle onde sonore dannose di raggiungere il timpano. Sono delle cuffie altamente tecnologiche ed estremamente efficaci che permettono di sentire distintamente ogni rumore che non superi gli 85 dB. Oltre questa soglia, infatti, il suono viene “bloccato”.
In definitiva, a fare la differenza è senz'altro l'approccio che ciascuno di noi dovrebbe riservare al benessere del proprio udito. Adottare comportamenti di prevenzione rappresenta senz'altro la strada da seguire per potersi godere un divertimento sicuro e senza rinunce future. Partire da esami audiometrici, invece, può essere il primo passo per riconquistare la possibilità di vivere fino in fondo le proprie passioni.
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