Come parlare ai poco udenti: 5 consigli
Chi è alle prese con un'evidente perdita di udito (ipoacusia) è molto spesso consapevole dei propri limiti comunicativi. Limiti che emergono soprattutto in occasione di conversazioni intrattenute con più persone in ambienti particolarmente rumorosi come, per esempio, bar o ristoranti. Questo spinge le persone con udito debole ad isolarsi e ad evitare le situazioni di compagnia. Un po' per imbarazzo, un po' per non sentirsi un "peso" eccessivo a causa della tendenza a ripetere frequentemente l'ultima cosa detta.
Al fine di mettere a proprio agio amici o parenti con problemi di udito, può essere opportuno seguire alcuni suggerimenti utili per rendere piacevole la comunicazione con loro.
E, soprattutto, priva di possibili incomprensioni.
15 consigli per comunicare bene con i propri cari alle prese con ipoacusia
Si tratta di consigli di facile applicazione, ma spesso dati per scontato e facilmente dimenticati.
Nello specifico:
- parlare chiaramente e scandire bene le parole;
- interrompere la conversazione se il rumore ambientale diventa così alto da sopraffare le voci;
- sedersi frontalmente all’interlocutore in modo da metterlo in condizione di poter leggere il labiale;
- prediligere luoghi non eccessivamente rumorosi o evitare le ore in cui i locali possono essere troppo affollati;
- avere la pazienza di ripetere una frase ogni qualvolta l'interlocutore dovesse richiederlo, senza utilizzare un tono indispettito, cambiando magari le parole per rendere il concetto ancora più facile da comprendere.
In generale, il miglior modo per aiutare un amico o un parente alle prese con ipoacusia è senz'altro incentivandolo a prendersi cura adeguatamente della propria salute uditiva, suggerendogli o accompagnandolo ad eseguire appositi esami audiometrici, anche se la perdita uditiva è causata dal "semplice" invecchiamento. La presbiacusia, infatti, è una condizione non immune da alcune ripercussioni sulla salute, sulla socialità e sul benessere mentale, così come evidenziato da alcune ricerche che ne hanno suggerito una stretta correlazione con l'insorgenza di episodi depressivi.
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