Studenti con problemi di udito: la scuola durante la pandemia
Le misure di sicurezza messe in atto per ridurre la trasmissione di COVID-19 hanno creato inavvertitamente nuove sfide educative per gli studenti con problemi di udito. Come abbiamo già detto in un precedente articolo, la mascherina ha causato moltissimi problemi nella comunicazione, attenuando il volume della voce e impedendo la lettura del labiale.
Per riuscire ad affrontare queste nuove sfide educative, in America è stato condotto uno studio pilota per identificare la frequenza di varie situazioni di apprendimento (ad esempio, virtuale remoto, di persona, misto), documentare l’accessibilità del contenuto e della tecnologia del corso e quantificare i problemi di udito associati alle misure di sicurezza e all’uso della tecnologia.
Questo permetterà agli audiologi, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico di migliorare l’accesso all’istruzione, l’apprendimento e il coinvolgimento degli studenti con problemi di udito.
1Lo studio americano
Il sondaggio online è stato distribuito a livello nazionale nel settembre 2020 tramite piattaforme di social media, comunicazioni e-mail e EAA Listserv. I risultati che seguono includono i dati raccolti entro tre settimane dalla distribuzione del sondaggio. Essi si concentrano principalmente sulle esperienze riportate dagli intervistati che lavorano con studenti in età scolare.
I primi dati su cui riflettere solo quelli relativi alla tecnologia. Attualmente, i bambini dipendono fortemente dalle piattaforme di apprendimento virtuale. Tuttavia, l’utilizzo di tali piattaforme è ancora difficile sia per gli studenti, che per docenti e genitori.
Le competenze degli adulti infatti spesso non sono sufficienti a garantire lo svolgimento della lezione in modo fluido e naturale. La stragrande maggioranza degli intervistati (85%) segnala problemi tecnologici più volte alla settimana e solo il 5% delle famiglie si sente a proprio agio con la tecnologia. Quindi, anche se a molti studenti sono state fornite tecnologie per l’udito, la mancanza di fiducia da parte delle famiglie può comprometterne l’uso.
Uno dei limiti di questo sondaggio è il tasso di risposta variabile tra gli elementi del sondaggio a causa delle diverse professioni e ruoli degli intervistati. Gli insegnanti erano meglio attrezzati per rispondere a domande educative, mentre gli audiologi educativi avevano più familiarità con le tecnologie dell’udito. La raccolta dei dati è ancora in corso e si prevede che i risultati aggiornati con campioni più grandi ridurranno l’influenza dei dati mancanti.
Come aiutare gli studenti con problemi di udito
Per affrontare le sfide dell’apprendimento remoto degli studenti con ipoacusia, il personale scolastico potrebbe prendere in considerazione la somministrazione di un inventario dell’apprendimento situazionale per ogni studente. Ciò può aiutare a identificare le esigenze e le soluzioni specifiche della situazione per garantire la parità di accesso ai vari ambienti educativi per i bambini durante la pandemia.
Un approccio personalizzato per identificare le esigenze di studenti e delle loro famiglie può aiutare a garantire che gli studenti con ipoacusia ricevano pari accesso all’istruzione in tutti gli ambienti di apprendimento, anche durante questi tempi senza precedenti.
Per ciò che riguarda la didattica a distanza, sarebbe utile fornire trascrizioni, note e sottotitoli per la videolezione. Questo aiuterebbe gli studenti con problemi di udito, e non solo loro, a seguire la lezione anche in caso di problemi tecnici. Durante la didattica in presenza invece, i docenti potrebbero adottare mascherine trasparenti e microfoni remoti o sistemi di distribuzione audio in classe.
Prendersi cura degli studenti con ipoacusia durante la pandemia è impegnativo, ma è dovere degli adulti fare in modo che abbiamo gli stessi diritti allo studio degli studenti normoudenti.
Leggi l’articolo completo su dell’American Academy of Audiology.
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