Udito e barriere scolastiche: il caso di Payton Bogert
Payton Bogert è una studentessa di Oviedo, in Florida, con problemi di udito. Payton frequenta la scuola superiore e a breve dovrà sostenere l’esame di maturità.
Fin qui nulla di particolare. La situazione, però, assume tutt'altra prospettiva a causa delle inedite modalità di esame previste dall'istituto di Payton. Il test, infatti, prevede che gli studenti indossino delle cuffie per sentire alcune tracce audio prima di dover dare una risposta alle varie domande. Non il massimo per Payton ed il suo udito debole.
Per cercare di ovviare a questo limite, l'istituto ha previsto l'integrazione di un video di accompagnamento in cui un interprete della lingua LIS (linguaggio dei segni). Tuttavia, nonostante le buone intenzioni dell'istituto, questo espediente non aiuterà la giovane ragazza a metterla nelle migliori condizioni possibili per svolgere l'esame.
Payton, infatti, sta ancora studiando la lingua LIS e non gode ancora di quella dimestichezza necessaria per padroneggiare un linguaggio che necessita di tempi di apprendimento più lunghi.
La soluzione diventa inevitabilmente quella dei sottotitoli, in modo che la ragazza possa apprendere agevolmente quanto registrato nelle tracce d'esame. Un espediente teoricamente semplice. Non sembra dello stesso avviso il Dipartimento di Stato della Pubblica Istruzione che di fronte a questa prospettiva ha manifestato tutta la sua impreparazione. A questo punto la madre di Payton, Virginia, ha parlato con il commissario d’Istruzione, Pam Stewart, e altre figure istituzionali sollecitandole a garantire una maggiore tutela nei confronti dei ragazzi diversamente abili e con accentuati deficit sensoriali.
Sforzi in parte ripagati.
1L'introduzione di un insegnante che rilegge ai ragazzi poco udenti
Un paio di settimane fa, infatti, è stato implementato un nuovo supporto didattico destinato agli studenti affetti da ipoacusia come Payton: un insegnante di sostegno a disposizione dei ragazzi poco udenti con l'obiettivo di rileggere e ripetere le nozioni spiegate in classe, così da supportarne efficacemente l'apprendimento.
Anche questa iniziativa, per quanto nobile, è stata fonte di perplessità da parte della madre di Payton che ne ha evidenziato l'inefficacia per la figlia in quanto "Payton non è in grado di sentire bene, né di leggere il labiale in maniera precisa".
Motivazione che ha spinto la combattiva Virginia a scrivere una lettera ai funzionari statali, evidenziando quanto potrebbe essere “umiliante” chiedere in continuazione a un insegnante la rilettura di un brano, oppure chiedere ripetutamente delle informazioni e dipendere da qualcuno. A detta della madre di Payton, infatti, anche questo provvedimento potrebbe finire con il discriminare ulteriormente la figlia, crendole ulteriore imbarazzo sociale.
Secondo i dati di iscrizione statali, ci sono 4.332 studenti con problemi di udito nelle scuole pubbliche della Florida. Payton indossa apparecchi acustici, strumenti molto utili che le permettono di ridurre l'impatto dei problemi di udito sulla propria quotidianità. Per gestire meglio la propria condizione in ambito scolastico, si affida molto alla lettura per gestire il carico accademico, controlla spesso il libro di testo, rivede più volte le note degli insegnanti e studia il materiale online a casa per assicurarsi di non essersi persa nulla di quanto spiegato in classe.
“Il mio successo, nonostante i miei limiti e i miei svantaggi, non nega la mia disabilità”, è il motto attuale di Payton.
Ad ogni modo, la storia di Payton dimostra ulteriormente le barriere dell'istruzione scolastica nei confronti dei ragazzi poco udenti.
Insomma, c'è ancora molto da fare.