La Giornata Mondiale dell'udito - Dal 2007 a oggi
Quest’anno la Giornata Mondiale dell’ Udito compie dieci anni. In occasione di questa doppia celebrazione, ripercorriamo insieme la storia di questa importante ricorrenza.
L’ipoacusia è la più comune disabilità sensoriale del mondo. Data la diffusione, la possibilità di prevenirla e il notevole impatto che essa ha sulla sanità pubblica, dal 2007, il 3 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’ Udito.
Il nome scelto inizialmente per questa Giornata era International Ear Care Day (Giornata internazionale per la cura dell’orecchio); dallo scorso anno, invece, si “festeggia” il World Hearing Day (Giornata Mondiale dell’Udito).
Non tutti sanno, però, la ragione per cui è stata scelta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità proprio la data del 3 marzo. Si è individuato questo giorno, infatti, in virtù di un motivo piuttosto curioso: la forma dei numeri che compongono la data 3/3, che vagamente ricorda proprio quella delle due orecchie.
Ad ogni modo questa commemorazione è nata da un’iniziativa di importanza globale, che ha visto la collaborazione di più soggetti e che ha avuto luogo per la prima volta in territorio cinese. Nel 2007, infatti, il Centro cinese di Ricerca per i bambini sordi, la città di Pechino, la Federazione cinese per le persone disabili e l’Organizzazione Mondiale della Sanità collaborarono alla realizzazione a Pechino della Prima Conferenza sulla Prevenzione e Riabilitazione della Menomazione uditiva, il primo evento internazionale espressamente dedicato alla salute dell’udito e alle strategie di prevenzione a livello globale.
Un prodotto fondamentale di questa conferenza fu la Dichiarazione di Pechino, un documento ufficiale che includeva la seguente raccomandazione: stabilire la Giornata Mondiale dell’Udito, una ricorrenza del calendario che ricordasse annualmente di promuovere azioni globali per la salute dell’udito finalizzate alla riduzione della diffusione dei problemi uditivi.
Da allora, il 3 marzo di ogni anno è una giornata patrocinata dall’OMS, che sceglie di volta in volta uno specifico tema su cui incentrarla e prevede l’organizzazione di diverse attività curate da essa stessa in collaborazione con numerosi partner provenienti da ogni parte del mondo.
Negli ultimi anni, i temi scelti si sono focalizzati sulle diverse forme di ipoacusia e soprattutto sull’impatto che queste ultime possono avere sulla vita quotidiana. Si è puntato soprattutto attraverso l’individuazione dei fattori di rischio e delle conseguenze che essa può comportare non solo per la salute fisica, ma anche per quella mentale e per la qualità della vita di chi ne è affetto.
Nel 2013, ad esempio, il titolo lanciato dall’OMS era “Udito sano, vita felice – La cura dell’udito per le persone anziane”, accompagnato dall’organizzazione di una serie di iniziative volte alla sensibilizzazione sul tema dell’impatto psicologico dell’ipoacusia e dalla diffusione di un report di dati globali sul numero di persone ipoacusiche.
Nel 2014, invece, il tema discusso era “La prevenzione dell’orecchio può evitare la perdita di udito”. In questa occasione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità portò avanti una campagna globale incentrata sulle pratiche di prevenzione rivolte a tutte le età. Inoltre, fu realizzato un nuovo documento ufficiale, una Valutazione multi-paese della capacità nazionale di fornire prevenzione uditiva. I partner e i vari paesi aderenti tennero numerose attività di sensibilizzazione in tutte le regioni del mondo: Bahrein, Bangladesh, Cina, Colombia, Repubblica democratica del Congo, Guatemala, Guinea, Indonesia, Kenya, Kuwait, Lesotho, Madagascar, Nicaragua, Nigeria, Peru, Qatar, Rwanda, Seychelles, Sri Lanka, Swaziland, Tanzania e Zambia.
Un anno dopo l’OMS propose, invece, di basare l’attenzione sull’aumento dell’ipoacusia da inquinamento acustico, lanciando il tema “Metti in salvo l’ascolto”. Ciò consentiva di lanciare un allarme sui milioni di teenager e giovani a rischio di perdita uditiva, a causa dell’uso di dispositivi audio e dell’ascolto a un volume eccessivo in cuffia, oltre che dell’eccessiva esposizione a livelli rischiosi di rumore negli ambienti di intrattenimento più frequentati e rumorosi come i locali notturni, i bar e gli eventi sportivi.
Lo scorso anno, la Giornata mondiale dell’ Udito ha acquisito effettivamente questo nome ed è stata caratterizzata da un focus sui problemi uditivi nei più piccoli “Ipoacusia infantile: agire ora, questo è il modo” per sottolineare il fatto che la maggioranza delle cause della perdita uditiva nei bambini possono essere evitate tramite misure preventive precoci.
Domani, 3.03.2017, di nuovo si tornerà a parlare di udito, per il secondo World Hearing Day, stavolta incentrato sull’impatto dell’ipoacusia sull’economia globale. Quanto costa effettivamente l’ipoacusia? In che modo essa influenza l’occupazione e la sanità pubblica? In un report dal titolo Action for hearing loss – Make a sound investment, l’OMS ha diffuso dati interessanti sull’economia dei vari Paesi e sulle misure che essi possono adottare per limitare gli effetti della perdita di udito.