Sordità ed handicap sullo sviluppo del linguaggio
Il termine “sordità” identifica una perdita di funzionalità importante, che comporta, soprattutto tra i più piccoli, problemi nello sviluppo del linguaggio. La comparsa di una sordità profonda fin dalla nascita, infatti, priva il bambino di una fonte di informazione che, normalmente, gli permette di scoprire il mondo in un’interazione circolare e di acquisire l’uso del linguaggio.
Attraverso l’udito, l’essere umano assorbe i valori della cultura, riceve informazioni, accoglie messaggi emotivi, stabilisce rapporti sociali ed ha a disposizione un importante strumento per il proprio sviluppo intellettuale. Va da sé che le difficoltà saranno tanto più importanti quanto più il deficit sarà massiccio, congenito o molto precoce.
Di fatto, il bambino completamente sordo che fisiologicamente utilizza il balbettio intorno ai 2-3 mesi, cessa quasi del tutto di emettere i suoni già a partire dal 5-6 mese.
1L'importanza di intervenire tempestivamente
Un rischio molto frequente è la mancanza di una diagnosi precoce nei confronti di un bambino affetto da piccoli deficit uditivi. In queste situazioni ci sarebbero buone possibilità, attraverso una valida educazione logopedica e una buona protesizzazione, di apprendere correttamente l’uso del linguaggio. Nella maggior parte dei casi, invece, i bambini con lievi difficoltà uditive non vengono riconosciuti immediatamente. Così, tacciati di pigrizia o di distrazione, i piccoli fanciulli non sono inseriti per tempo in adeguati programmi rieducativi, fondamentali per il raggiungimento di una normale integrazione sociale e scolastica.
La profondità della sordità, così come il suo esordio precoce, comporta molto spesso difficoltà emotive, alle quali genitori ed educatori devono porre attenzione. La consapevolezza di non essere in grado di utilizzare la comunicazione verbale al pari di fratelli e amici può originare un senso di esclusione nel bambino sordo. Il sordo ha una percezione del proprio corpo come imperfetto e malato da cui deriva una profonda ferita narcisistica che può manifestarsi con rumorosità, mancanza di disciplina ed emotività assai labile.
La sordità, che insorge in un’età più tardiva, comporta un importante vissuto depressivo, con la necessaria conseguenza di dover elaborare il lutto per la grave perdita subita. Di fatto, in queste situazioni, il soggetto sperimenta uno stato regressivo, di sofferenza ma soprattutto un deterioramento dello schema corporeo.
In ogni caso, la stragrande maggioranza degli studi è d’accordo nel riconoscere l’estrema importanza delle reazioni dell’ambiente esterno per l’equilibrio psicofisico del soggetto sordo.