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Bambini e scuola

Bambino ipoacusico: difficoltà e strategie scolastiche

La scuola da sempre privilegia il canale verbale per le lezioni, ma per il bambino ipoacusico questo può essere un problema. Quali strategie sono possibili?
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 28/02/2017 08:32
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La scuola italiana si fonda essenzialmente su un rapporto insegnanti-studenti di tipo frontale, che privilegia da sempre il canale acustico/verbale per la comunicazione: questo penalizza il bambino ipoacusico, compromettendo o rendendo difficile il percorso di comprensione e di apprendimento.
Inoltre, il rischio di scarsa integrazione scolastica per il bambino ipoacusico non è affatto marginale, e può influenzare negativamente la sua sfera di relazioni e di crescita nei rapporti interpersonali.

Quali strategie adottare, quindi, per supportare il bambino ipoacusico ?

Risulta fondamentale, innanzitutto, analizzare il tipo di deficit del bambino ipoacusico, che può variare da una lieve perdita di udito fino a casi ben più gravi di sordità profonda.
Sulla base delle specifiche esigenze, è utile provvedere alla progettazione di un piano educativo individuale che garantisca al bambino normali tempi e processi di apprendimento.

Quali strumenti utilizzare?

Fortunatamente, negli ultimi decenni, la tecnologia è diventata un ausilio fondamentale per l’insegnamento e ha contribuito a rendere le lezioni più dinamiche, interattive e multidisciplinari. Ovviamente, all’interno di un progetto educativo per il bambino ipoacusico, è di fondamentale importanza il supporto tecnologico.
Ad esempio, l’avvento della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) ha finalmente scalzato il predominio del canale verbale come unico strumento di comunicazione didattica, contribuendo a privilegiare percorsi di insegnamento arricchiti da contenuti visivi. Proprio questi ultimi rappresentano un eccezionale supporto all’apprendimento del bambino ipoacusico: programmi di videoscrittura, ad esempio, facilitano enormemente la comunicazione insegnante-studente; ma anche video-ingrandimenti del labiale del docente, l’ausilio di immagini per accompagnare il linguaggio verbale o scritto, collegamenti ipertestuali e mappe concettuali che semplifichino l’apprendimento.

A tutto questo, infine, si aggiunge la disponibilità di apparecchi acustici sempre più personalizzabili, che rendono ottimale l’esperienza di ascolto in classe, in ambienti affollati e confusi; questi apparecchi, spesso integrati con la tecnologia wireless,  possono rappresentare la miglior soluzione per l’apprendimento scolastico dei bambini con deficit uditivi.