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Apparecchi Acustici

AirPods Pro 2 usati come apparecchi acustici: è davvero un vantaggio?

Pochi giorni fa, la Food and Drug Administration americana ha approvato l’utilizzo di un software Apple che trasforma gli AirPods Pro 2 in apparecchi acustici. Erano diversi anni che il colosso tecnologico era alla ricerca di questo risultato che, secondo i loro esperti, aiuterà le persone con problemi di udito a contrastare efficacemente l’ipoacusia. Ma è sufficiente acquistare un paio di cuffie, per quanto ipertecnologiche, per tornare a sentire davvero bene?
Specialisti dell'udito
Specialisti dell'udito 31/10/2024 11:15
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I problemi di udito in America e i nuovi AirPods Pro 2

Secondo le ultime stime, circa il 15% degli Americani soffre di problemi di udito, in particolare quelli che vivono nelle zone rurali, e molti di loro, come del resto accade anche in Italia, non utilizzano regolarmente l’apparecchio acustico, anche se prescritto, per problemi estetici: si vergognano di farsi vedere con un dispositivo ritenuto ancora “per vecchi”. Con gli AirPods invece, ritenuti non solo ottime cuffie, ma anche un accessorio tecnologico indispensabile e alla moda, il problema non si porrebbe, anzi, potrebbe aumentare il numero di persone che lo utilizzano. È ciò che ritiene Barbara Kelley, direttore esecutivo della Hearing Loss Associaton of America, nella sua dichiarazione.

“It’s just mainstream. – ha detto – The ubiquity of AirPods could make people worried about the look of a hearing aid more open to using them”.

Il superamento del vecchio tabù sugli apparecchi acustici, sulla loro visibilità e sull’imbarazzo nell’indossarli non sarebbe l’unico traguardo raggiunto dalla Apple: le nuove funzionalità degli AirPods 2 permetterebbero anche agli Americani di acquistare in totale autonomia e di regolare da soli i propri dispositivi per sentire bene. Ma questo è davvero un vantaggio?

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Il valore dell’audioprotesista

Negli Stati Uniti, le spese mediche sono tristemente famose per essere incredibilmente elevate, tanto da mettere a rischio la stabilità economica di molte famiglie. Non sorprende quindi che si cerchi di ridurre al minimo la necessità di ricorrere a cure, soprattutto quando è possibile sfruttare le nuove soluzioni tecnologiche. Tuttavia, la tecnologia in sé non basta, soprattutto quando si ha a che fare con problemi complessi come quelli uditivi.

Gli apparecchi acustici infatti non sono tutti uguali: ogni dispositivo è progettato con caratteristiche specifiche per rispondere a diversi livelli e tipologie di perdita uditiva, ma soprattutto, anche lo stesso modello deve essere regolato in maniera personalizzata per adattarsi alle esigenze uniche di ciascun paziente. Tale processo di personalizzazione richiede un’attenta analisi che va ben oltre la scelta del dispositivo: sono necessarie visite specialistiche, test audiometrici e un’attenta valutazione di tutti i parametri uditivi che di certo non sono fornite dall’Apple Store, ma che solo un professionista può effettuare.

Il professionista in questione, l’audioprotesista, non solo aiuta a scegliere l'apparecchio più adatto, ma, attraverso regolazioni e calibrazioni accurate, configura il dispositivo in base alle caratteristiche e agli obiettivi di ascolto del paziente, e lo accompagna durante tutto il percorso di riabilitazione uditiva, monitorando i progressi e apportando le modifiche necessarie affinché il dispositivo si adatti perfettamente alle sue esigenze. L’utilizzo degli AirPods, sebbene dotati di programmi di personalizzazione, manca di questa figura fondamentale e, di conseguenza, non può essere una risposta veramente efficace alle sfide uditive di ogni singola persona.